Chi Siamo
Gruppo di Azione Locale per la Pesca del Comune di Anzio, per lo sviluppo sostenibile e il miglioramento della qualità della vita nelle zone di pesca.
Il FLAG Lazio Mare Centro, con sede di Anzio (RM), Via Francesco Breschi, 14, è costituito quale Gruppo di Azione Locale per la Pesca (Fisheries Local Action Group, abbreviato FLAG).
Il suo fine è quello di concorrere allo sviluppo sostenibile e al miglioramento della qualità della vita nelle zone di pesca del proprio territorio in una strategia globale di sostegno all’attuazione degli obiettivi del P.O. FEAMP e delle altre misure regionali, nazionali e comunitarie per lo sviluppo delle zone di pesca.
Il FLAG Lazio Mare Centro intende promuovere una visione multisettoriale dello sviluppo sostenibile nelle zone di pesca interessate, che rilanci le specificità dell’Area del comune di Anzio e diversifichi le attività correlate alle risorse ittiche, sostenendo al contempo, per quanto possibile, gli operatori locali.
Una cultura del mare fortemente integrata e connessa con gli altri fattori rilevanti dell’economia risulterà incentivata dalla realizzazione degli obiettivi strategici previsti, sia con azioni di più immediato e concreto ritorno per i destinatari finali, sia con interventi di sistema a più ampio raggio, volti ad innescare processi di modernizzazione e adeguamento delle competenze per il settore nel suo complesso.
La visione strategica proposta consentirà la conoscenza e l’apertura di canali commerciali più mirati per il pescato, generando quindi concrete azioni di ‘marketing di prodotto’ che diventa così anche ‘marketing del territorio’.
Parallelamente sarà promossa la messa in atto di un ‘sistema di competenze’ che produrranno ‘competenze di sistema’, realizzando in tal modo, nei tempi previsti, una strategia che propone di avviare anche un percorso di crescita strutturale e più diffusa possibile, in grado di permanere anche in seguito alla realizzazione delle Azioni della presente Strategia.
Gli obiettivi principali del FLAG Lazio Mare Centro sono quindi:
- incrementare la professionalità nel campo dell’autogestione e mettere in rete operatori ed esperti scientifici per percorsi duraturi legati ad una pesca sostenibile;
- armonizzare gli anelli della filiera per l’ottimizzazione dei costi e dei processi, ammodernare gli ambienti di lavoro al fine di migliorare le condizioni di lavoro e la qualità e sicurezza igienica del prodotto;
- tutelare il patrimonio della pesca e dell’acquacoltura, delle risorse e dell’ambiente attraverso l’intersettorialità e la sinergia con altri attori e filiere del territorio, per aumentare il reddito.